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Accadde una notte d'estate di Rosy Milicia -Recensione-

Serie: -

Autore: Rosy Milicia

Editore: Amazon Publishing

Genere: Romanzi Rosa, Narrativa contemporanea

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Sinossi


I colori intensi del mare siciliano, i suoni esotici del dialetto, il gusto delle granite al limone, il profumo di libri sfogliati e riletti all’infinito. È questo il mondo di Eva Catalano, la chiù bedda fimmina di San Saba, che tutti in paese conoscono.


La tranquilla esistenza di Eva è fatta anche e soprattutto di parole: le scrive nei romanzi che sogna di pubblicare, le compone nelle canzoni in dialetto dei Dintra ’u Focu, le custodisce nel fondo della propria anima e a volte fanno male. Quel dolore nasce dal passato e si chiama Massimo De Santis: amico di infanzia e compagno di ogni estate, il suo primo amore, uscito ormai dalla sua vita da oltre dieci anni.


Un giorno Massimo riappare: il ricordo di un bacio sarà sufficiente a riallacciare i sottili fili del loro legame?


Rosy Milicia ci regala un appassionante romanzo che ha il profumo dolce di una stranizza d’amuri: un incredibile viaggio delle seconde opportunità, un’irresistibile forza che presto coinvolgerà vecchi e nuovi amici... Ne nasceranno altre emozionanti storie d’amore?




Sedotte eccomi qui a parlarvi di questo libro e non sarà facile fare questa recensione evitando spoiler ma ci proverò, sperando di trasmettere almeno un pizzico delle emozioni provate leggendo. 
Ho iniziato, consapevole che non avrei letto un semplice romanzo, avendo letto qualche estratto ma soprattutto non sapevo con esattezza cosa aspettarmi. 
Cosa si ci aspetta in genere da un romanzo? 
Beh, il connubio perfetto tra diversi elementi  quali: sous-panse, ironia, amore…ma soprattutto che sia ben scritto e devo dire che in questo romanzo potete trovare questo e tanto altro.  
Mi trovo in difficoltà a raccontarvi le sensazioni che ho provato leggendolo, non è facile descrivere e farvi capire cosa riesce a trasmettere questo scritto. 
Devo dire che è stato un viaggio, un percorso di vita fatto dai protagonisti e inevitabilmente dal lettore. 
Si è  risucchiati in una parte di storia vissuta, dal sapore di altri tempi. 
Tempi che oggi vengono spesso dimenticati e disprezzati come le origini e la storia di ognuno di noi. 
Ci troviamo in una Sicilia anni 2004, con la sonnolenza e la voglia di vivere tipica di quel periodo, fino ad arrivare ai giorni d'oggi. 

Due ragazzi e un amore nato pian piano...
Eva e Massimo, sempre insieme nel periodo estivo quando lui e la sua famiglia si trasferivano da Roma a San Saba a casa dei nonni materni,  cresciuti insieme finché, quando  si passa dall'essere bambini all'essere adolescenti e la loro non è più una semplice amicizia fraterna ma qualcosa di più. 
Quel qualcosa che in una sera d’estate diventa una promessa, un amore sospirato ma il destino ha per loro una strada diversa da quella che  avevano sperato. 
Massimo parte per Roma con la promessa di tornare l’anno successivo, con la promessa di sentirsi ogni giorno come sempre è stato.  

"Come sarebbe potuto partire, adesso che sapeva com’era baciarla? Sorrise triste sulla bocca di Eva, le accarezzò le braccia, le guance. Disegnò il suo corpo nella propria mente. La baciò più volte, con dolcezza, con meraviglia. Contò uno a uno i loro sospiri. Nessuna mai sarà come te! «Mi scriverai, vero?» gli domandò dopo Eva. «Più di prima» le garantì." 

Ma qualcosa accade ed è  come se non fosse mai esistito,  sparisce nel nulla ed Eva non può fare altro che piangere e disperarsi perché a 16 anni l’amore fa male. 


«Sorellona?» la chiamò ancora Beatrice. «Mmh.» 
«Il cuore si può aggiustare con la colla?» «Non credo.» 
«Allora ti darò un pezzetto del mio» disse la bambina. A Eva sfuggì una lacrima, una lacrima che non era segreta, perché piovve sulla guancia di Beatrice e le sue mani infantili corsero ad asciugarla. «Amare, in fin dei conti, fa anche bene…» sussurrò Eva. Come quando la tua sorellina di otto anni ti consola, anche se non sa cosa significhi innamorarsi e crede che quell’amore fatto di male e bene abbia il gusto dell’arcobaleno. 
E quando dieci anni dopo Massimo torna a San Saba Eva capisce che è come se il tempo si fosse fermato, come se non se ne fosse mai andato, solo che loro non hanno più 16 anni e la vita e il destino questa volta cosa avrà in serbo per loro?  


“Il cuore le stava per esplodere nel petto. Un po’ per rabbia, un po’ per paura, un po’ per nostalgia: quegli occhi nocciola spruzzati d’oro li avrebbe riconosciuti tra mille, anche se il corpo era cambiato. Eppure quei maledetti occhi erano sempre i suoi maledetti occhi. Mentre si guardavano, in un duello di sguardi, parole taciute e sospiri ingabbiati in gola, ....... 
«C-cosa?» balbettò Eva, turbata e confusa. «Sì» rispose per lei il nuovo arrivato, che non era un ragazzo misterioso e sconosciuto. Era lui. Ed era tornato.” 

Un romanzo pieno di sentimenti, tra passato e presente. 

“È come essermi svegliata l’indomani di
quella tua partenza e averti rivisto al Baraonda ieri pomeriggio: non sei partito, ma solo cresciuto.» 
«Ho la stessa sensazione» ammise Massimo. 
«Non ti senti preso in giro dal destino?» 
«Troppo» ribatté lui, abbottonandosi la camicia. «Ma, in fin dei conti, cosa ti aspetti da un ladro come lui?»
«Pensa al lato positivo…» 
«Ce n’è uno?» 
«Sempre.»” 

Pieno di tutte quelle piccole cose che oggi abbiamo dimenticato. 
Pieno di profumi di cose fatte in casa e di tradizioni. 
Un viaggio; un viaggio nel tempo che mi ha portato a ricordare quando ero ragazzina e a quando curiosavo in casa di nonna per trovare quei mille tesori che solo le nonne hanno. 


“L’anziana frugò nei cassetti, tirò fuori mille carabattole. Si fermò quando una scatola di biscotti Danesi – una di quelle rotonde, di alluminio, nelle quali spesso non si trovavano dolci ma spagnolette o chissà cosa – finì sotto gli occhi dei presenti. Sollevò il coperchio e mostrò il suo piccolo tesoro. Un cammeo, mille lettere e cartoline, una musicassetta di Mina, ma anche bottoni e candeline di compleanni andati. Cercò la fotografia, e la trovò.” 

Un viaggio attraverso la Sicilia, che personalmente non ho avuto ancora la fortuna di visitare, ma grazie a questo libro è  come se un pezzetto di quella Sicilia descritta con amore mi sia passata davanti agli occhi come una meravigliosa cartolina colorata. 
Un viaggio di sentimenti  e amore, amore per una famiglia unita, come quella di Eva, composta da persone semplici legate alla tradizione ma con la consapevolezza di non vivere più negli anni ottanta ma in un’era digitale e frenetica . 

Un viaggio di due ragazzi che si ritrovano dopo un lungo percorso e  di anni persi, ma vissuto poi, senza la fretta di consumare tutto in un batter d’ali ma di assaporare ogni istante dopo essersi ritrovati.  
“Eva avrebbe voluto avere in mano uno dei suoi album. Per disegnarlo. .... Avrebbe voluto ritrarlo così, con il fumo della sigaretta accesa ad avvolgerlo come leggera nebbia. Si sistemò a un metro da lui. Controluce. Controvento. Controvoglia. Controluce, per contemplarlo. Controvento, per condividere la sua aria. Controvoglia, perché si sarebbe voluta rannicchiare nello spazio libero fra le braccia e le gambe di lui, come dieci anni prima, infischiandosene dell’irragionevolezza di quell’impulso. Voleva sapere se la sua pelle era sempre la sua pelle. Se il suo abbraccio era sempre il suo abbraccio. Se il suo respiro era sempre il suo respiro. Ma evitò di fare qualcosa di cui l’indomani si sarebbe pentita.” 

Un libro complesso per i sentimenti provati durante la lettura, sofferto e sospirato allo stesso tempo. 

“Eva si domandò se anche Massimo stesse pensando che certi intrecci di anime erano indissolubili. Che sarebbero potuti passare persino i secoli, ma i loro cuori avrebbero scovato la stessa frequenza.

Poi lui le sfilò gli occhiali dalla montatura buffa, scostandole dal viso una delle ciocche arruffate sfuggite dalla treccia, e lei smise di pensare, anche di respirare, quando la bocca di Massimo fu sulla sua. Il primo contatto, una pura unione di labbra. Il secondo, un respiro e un morso. Il terzo le fece smarrire il cuore nelle infinite vie della cassa toracica. La stava baciando, le stava entrando dentro con la lingua e i sentimenti.” 

Se vi aspettate di leggere una storia veloce, consumata in contorcimenti e saltelli fra le lenzuola, bene! vi sbaglierete perché non troverete nulla di ciò, ma qualcosa di più profondo e sicuramente più vero e reale.  Leggerete del percorso di crescita interiore dei protagonisti e non solo! Ho amato la storia nella storia ( non mi dilungo per evitare spoiler ma sappiate che ho amato anche Lauretta ed Edoardo che scoprirete chi sono, solo leggendo ) .

Ho amato ogni pagina di questo libro, dall'amore sussurrato dei protagonisti a quello dei non
protagonisti  ( Rosy aspetto con ansia di leggere anche di loro!).
 Ho amato nonna Maria e le sue perle di saggezza, ho amato il dialetto siciliano perché in questo traspare l’amore della scrittrice per la sua terra e le sue origini,  perché non bisogna mai dimenticarsi da dove si viene, delle nostre radici. 
Lo consiglio  a chi vuole leggere un romanzo diverso dal solito pieno di ricordi che volano tra le pagine del tempo. 
Complimenti Rosy Milicia! Oltre ciò che mi aspettavo ho trovato molto, anzi tanto di più ; da lasciarmi a fine libro un senso di tristezza per aver lasciato quei luoghi e quei personaggi che spesso mi hanno fatto sentire a "Casa". 


“«Ognuno ha un suo per sempre e può durare un’ora o cent’anni, perché il per sempre è inciso nella mente, non nella storia: il per sempre non è mai stato né cronometrato né decifrato. Siamo noi che lo rendiamo tale.»” 
Grazie anche per quel finale raccontato in un modo diverso dal solito e da una persona davvero speciale. 

Aspetto con ansia di tornare a respirare l’aria della tua Sicilia! 






  

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